La fotografia di Lauren Greenfield mette a nudo il lato oscuro della bellezza, svelando gli aspetti più difficili della chirurgia plastica 

Patient in bandages. Nurses holding scalpel and syringe near her face. Plastic Surgery concept

È un obiettivo impietoso e invadente quello della fotografa americana Lauren Greenfield che ha scelto di documentare il settore della chirurgia estetica. Gli scatti sono forti, nudi e crudi. Riflettono gli aspetti più reconditi di una “bellezza” che non appena si sente minacciata dalle prime rughe, rivendica il diritto all’eternità e la chirurgia plastica è l’unica a tenderle una mano valida. Greenfield ha trascorso circa 20 anni fra ospedali e sale operatorie, addentrandosi in tessuti infiammati, volti spellati, suture, protesi, muscoli tagliati a metà, ma anche vere e proprie trasformazioni.

Sono tante le donne che vanno al di là della punturina di botox. Riflettersi cambiate, solcate da profondità impertinenti e non riconoscersi più nell’immagine di sé rappresenta un passaggio molto delicato. Non è facile arginare le trasformazioni del tempo, amarsi e prendersi cura dei cambiamenti, giocare d’anticipo, perciò quando il nostro tutto esplode davanti a uno specchio ci lasciamo corteggiare da un camice bianco.

In questa sorta di Nip &Tuck reale, dove non c’è alcun copione da seguire, le distanza tra realtà e finzione si annullano, raccontando di una società ossessionata dal mito della perfezione a tutti i costi. E mentre le curve si riempiono di silicone, la nostra anima si svuota di autenticità e perde qualcosa. Perde la consapevolezza di ciò che siamo realmente, oltre il taglio degli occhi e la forma del seno. Perde la propria identità.

Qualche giorno fa, camminando per le vie del centro, dove tutto è moda e pubblicità, per la prima volta mi sono sentita accerchiata. Lì dove la bellezza è un oggetto di consumo, invade le vetrine e si arrampica sui grattacieli, mi sono sentita a disagio. Stretta nella morsa di una consapevolezza che rimarcava le inevitabili differenze fra la mia figura e quelle patinate ho capito che è proprio qui il punto cruciale: nella capacità di trasformare questa consapevolezza nel nostro punto di forza o di perenne debolezza. 

La perfezione e io, semplicemente e solo io. 

“It’s sad because you see the necessity, an almost desperate necessity, to hold on to the things that give women value”. Lauren Greenfield

Lauren Greenfield è una fotografa americana che da anni riflette gli eccessi del mondo americano,  segnato dal materialismo e da una continua ricerca del lusso e della ricchezza. “Generation Wealth” è monografia sul lavoro della fotografa e filmmaker statunitense pubblicata da Phaidon. 

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