Profondamente innamorate del cibo e tremendamente sedotte dalla moda, Le Santorine raccontano il loro mondo fatto di prosciutti e mortadella, rinnovando la tradizione all’insegna del glamour

E se il Fashion rappresentasse anche il Food? Forse non è un caso che questi due mondi sconfinati in grado di dominare gli hashtag dei social abbiano la stessa iniziale: F di felicità, mentre addenti un panino col salame o indossi un vestito nuovo che ti calza a pennello. Se il cibo seduce il palato, la moda esalta la silhouette e in questo circolo vizioso e vorace donano un’indefinibile stato di ebrezza, comunicando attraverso un linguaggio universale: quello del piacere.

Lo sanno bene Angela e Micaela Santoro, “Le Santorine” di una terra, la Puglia, che con i suoi paesaggi ha conquistato i più grandi brand di alta moda – facendo da sfondo alle loro collezioni – e ha trasformato i suoi sapori in una magia da vivere e raccontare. Fiere delle loro origini e profondamente innamorate del proprio lavoro, le Santorine sono due sorelle del Sud, fashion addicted e food lovers. Complici nella vita e in ufficio, aiutano papàGiuseppe nell’azienda di famiglia, il Salumificio Santoro a Cisternino (BR). È qui che entrambe hanno mosso i primi passi nel mondo del lavoro, rimboccandosi le maniche dopo un momento difficile per l’attività. Hanno deciso di sfidare le avversità con un approccio più giovane e innovativo, così da una crisi è nata un’opportunità per tutti. «Grazie a una grande resilienza e a una famiglia sempre unita, abbiamo raggiunto un nuovo equilibrio che ci riempie di soddisfazioni» afferma Angela.

Non facile per due ragazze farsi strada in un mondo prettamente maschile, soprattutto se giovanissime. Micaela e Angela però ce l’hanno fatta.  Con pazienza e preparazione sono riuscite a convincere anche i più scettici, mettendo in campo tutta la passione per i buoni salumi, quelli che mangiano sin da bambine con orgoglio e golosità. Viaggiando tra una fiera e l’altra, in giro per il mondo hanno saputo raccontare la storia di un prodotto “made in Puglia”, fiore all’occhiello della cucina italiana e presidio Slow Food: il capocollo di Martina Franca. Sono riuscite a trasmettere tutto l’entusiasmo per la loro produzione con un linguaggio moderno e disinvolto, a colpi di hashtag e fotografie. Hanno investito nel potere della rete e il loro mood frizzante e contagioso ha attirato l’interesse degli addetti al settore, diventando per tutti “Le Santorine”.

«Abbiamo iniziato a lavorare in questo mondo, quando ancora imbarazzava avere un padre che facesse i salumi. Poi il food è stato travolto da un’ondata di cambiamento, è diventato una tendenza e siamo orgogliose di associarlo all’immagine di due ragazze giovani e alla moda, fiere di produrre prosciutto e mortadella. Abbiamo cercato di custodire una tradizione, rendendola moderna e contemporanea». Nella scelta di una comunicazione fotografica accattivante, attenta al design e all’estetica del prodotto, food e glamour si incontrano in un dialogo incalzante che predilige il minimal chic degli ambienti modaioli e li declina su logo ed etichetta, rigorosamente black & gold. Il salume “Santoro” diventa così un prodotto di lusso, approda a Londra nei Magazzini Harrods e in questo tempio del gusto e dello shopping, viene custodito sempre più come un gioiello.

«Puntavamo al massimo e ci siamo riuscite. In una delle prime campagne pubblicitarie ci siamo fatte immortale mentre addentavamo una fetta di salame, esprimendo con libertà il nostro modo di percepire i salumi, un prodotto che sentiamo bello e unico nel suo genere» affermano le due sorelle. «Non è facile avere un rapporto appassionante come il nostro con il cibo, ma noi proviamo a renderlo più sereno. Quello che cerchiamo di raccontare attraverso il nostro hashtag #lesantorine è un modo di concepire il cibo per le emozioni che trasmette e non solo per le calorie che contiene. A tavola si sprigiona una magia indescrivibile, è quella dell’armonia, della convivialità, della condivisione» dichiara Angela in una spassionata dichiarazione d’amore per il cibo.

Siamo lontani dalle fisicità androgine e spigolose degli anni Sessanta, ma nonostante l’attuale supremazia del food porn e del body positivism, in molti casi la relazione tra le donne e il cibo si rivela ancora conflittuale. La sfida resta aperta. «Inserire il food nei canali della moda è un’operazione che richiede ancora tanto impegno» sostiene Micaela.

Sul futuro de #lesantorine lo sguardo delle due sorelle si accende di entusiasmo e fermento, tradendo l’arrivo di importanti novità, tra cui lo studio di un piano alimentare che includa i salumi in maniera ponderata e bilanciata, evitando conseguenze dannose per la salute. «Abbiamo lavorato molto sullo sviluppo del prodotto per renderlo sempre più salutare e chemical free, adesso vogliamo renderlo un piacere per tutti e non più una rinuncia».

Noi non aspettiamo altro!

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